Per ingrandire una casa degli anni '70, l'architetto responsabile del progetto non poteva immaginare di riprodurne lo stile.
Con una certa audacia, l'architetto ha progettato un edificio di ispirazione asiatica su palafitte, in totale rottura con l'esistente. L'architettura delle pareti e la loro trasparenza alleggeriscono la struttura che, sorretta da sottili pali in pino Douglas (ø 30 cm), sembra galleggiare. Il tetto di zinco offre un'ampia sporgenza e prende in prestito il loro caratteristico design dalle pagode. Vetro, okoumé, douglas e zinco si armonizzano in perfetta armonia per evidenziare questo progresso atipico.
L'ampliamento ospita un unico ambiente di circa 40 mq:questo salotto estivo permette agli occupanti dei locali di uscire dalle proprie mura attraversando una passerella per ritrovare un'atmosfera rilassante e piena di chiarezza, una bellissima fuga nella natura. Dal pavimento al soffitto, l'okoumé tinto impone il suo colore sostenuto e avvolge mobili esotici che invitano a viaggiare. I serramenti vetrati si aprono per proiezione esterna e permettono di contemplare un giardino giapponese, mentre una porta laterale conduce ad una scala esterna che vi dà accesso.
Sotto il bungalow è organizzata una comoda cucina estiva,la cui superficie è delimitata da un pavimento in pietra blu. Nascosto dietro un bar, l'attrezzatura è quella di una cucina completa, con un ulteriore vantaggio: un barbecue incassato in un freddo muro di pietra (calcare molto duro). Attorno a un grande tavolo centrale, i pasti vengono consumati in un'atmosfera vacanziera. Esotico, questa estensione in legno e il suo giardino giapponese danno carattere all'insieme.
Il vantaggio: la pausa nello stile crea un'atmosfera esotica sul lato del giardino, accentuata dal paesaggio.
La buona idea: l'edificio su palafitte alleggerisce visivamente l'estensione, preserva la prospettiva sul giardino e ospita una zona cucina sottostante in ombra.
Foto Patrick Eoche