Alloggi partecipativi? Che cosa è ? Quale struttura scegliere? Il nostro avvocato, esperto di diritto immobiliare, ti spiega tutto.
L'edilizia abitativa, come altri settori economici, sta assistendo all'emergere di una tendenza collaborativa , unita ed eco-responsabile, di cui l'edilizia partecipativa è l'espressione di maggior successo. L' habitat partecipativo permette di costruire, vivere e gestire un edificio al di fuori dei "circuiti" usuali: acquisto di un promotore e gestione da parte di un gestore , per esempio. Questa scelta permette anche di immaginare un modo di vivere diverso, adattato alle aspettative e ai bisogni degli abitanti. Esistono quindi edifici con stanze per gli ospiti che tutti possono utilizzare a turno, lavanderie collettive, stanze comuni dotate di cucina aperta a tutti, ecc. Per realizzare questi progetti, i futuri abitanti si uniscono aacquistare un edificio o il terreno e farvi costruire l'edificio in cui vivranno e si gestiranno insieme.
Quale struttura scegliere per l'alloggio partecipativo?
Legalmente, l' alloggio partecipativo è organizzato attorno a questi due tipi di struttura. In entrambi i casi, gli abitanti sono membri della società cooperativa o della società di allocazione.
- La cooperativa dei residenti
Il fabbricato è di proprietà della cooperativa, ogni socio, detto cooperatore, acquisisce il godimento esclusivo di una frazione del fabbricato e la fruizione condivisa delle sue parti comuni. I collaboratori versano royalties alla cooperativa , consentendole così di rimborsare il prestito contratto per la costruzione o la ristrutturazione dell'edificio. Optando per una società cooperativa , i soci rinunciano a qualsiasi speculazione, perché il valore della loro partecipazione alla cooperativa è fisso, qualunque sia l'evoluzione del valore dell'edificio.
- La società di attribuzione e autopromozione
Ai partner della società di assegnazione e di autopromozione può essere assegnato il godimento del proprio alloggio , come in una società cooperativa; o diventare proprietari della loro casa , l'edificio diventa quindi una comproprietà, amministrata da un sindacato cooperativo piuttosto che da un fiduciario professionale. La realizzazione di una plusvalenza sulla rivendita qui è quindi possibile, anche se ovviamente non è questo il significato di progetti di edilizia partecipativa.
A cura di Ganaëlle Soussens, avvocato, esperto in diritto immobiliare.